Per parlare di Lotus Birth, dobbiamo prima parlare di Placenta, questa illustre sconosciuta. La maggior parte delle donne (e quasi tutti gli uomini) non hanno idea di che cosa sia la Placenta. Vi assicuro che ho sentito parlare di questo organo in mille modi: c'è chi lo scambia per il sacco amniotico, chi per l'utero, chi non sa neanche che esista. Facciamo dunque un po' di chiarezza.
La Placenta è un organo temporaneo che si forma insieme al feto ed è geneticamente uguale ad esso. Durante la gravidanza e la nascita, la Placenta rende possibile la sopravvivenza materna e neonatale. Provvede ai bisogni nutrizionali del bambino e assiste il suo sviluppo. Funziona inoltre da barriera e protegge il feto da batteri dannosi e da molteplici molecole estranee. Come organo di sintesi, produce ed utilizza estrogeni, progesterone e gonadotropina che mantengono la madre e il feto vivi e sani dal periodo del concepimento fino alla nascita. La Placenta è, per così dire, un organo intelligente: è infatti capace di selezionare un particolare elemento se si accorge che è carente e spedirlo dove è necessario. La Placenta inoltre rende possibile a livello cellulare l'assenza di rigetto del feto da parte del corpo della madre (in quanto geneticamente differente dalla madre, il feto dovrebbe essere "letto" dal nostro corpo come elemento estraneo e quindi pericoloso).
La Placenta nei miti e nelle leggende appare di solito come protettrice o come mostro spaventoso contro gli avversari della sopravvivenza del neonato. Viene raffigurata come drago, angelo, vari animali (cervo, alligatore, cobra, leone, aquila, corvo, colomba, fenice), l'Albero della Vita (con il tronco che rappresenta il cordone ombelicale reciso), il simbolo fallico del serpente, la vita o l'arcobaleno.
Quindi, sia dal punto di vista medico, sia da quello simbolico, la Placenta riveste un ruolo molto importante. Viene dunque da chiedersi perchè ha così poca importanza nella cultura moderna occidentale, tanto da essere separata dal bambino e gettata. Addirittura in passato alcuni ospedali vendevano le placente delle loro pazienti all'industria cosmetica!
Erasmus Darwin, nonno del più famoso Charles, nel 1801 scrive:
<<Un'altra cosa veramente dannosa per il bambino è clampare e tagliare il cordone ombelicale troppo presto; dovrebbe essere lasciato non solo fino a quando il neonato abbia ripetutamente respirato, ma anche fino a quando siano completamente cessate le pulsazioni. Altrimenti il bambino rimane molto più debole, perché gli viene a mancare una parte di sangue che gli appartiene e che invece resta nella Placenta>>.
Come è possibile che nel 1801 si fossero resi conto dell'importanza della Placenta e noi oggi nel 2014 con tutta la scienza di cui disponiamo siamo così ciechi da non rendercene conto?
Future mamme, futuri papà, prima di decidere cosa fare della Placenta del vostro bambino, andate dal vostro medico di fiducia e chiedetegli: dottore, perchè si taglia il cordone ombelicale? E chiedetelo anche a voi stessi: perchè lo tagliamo? perchè siamo convinti che il nostro bambino non abbia più bisogno dell'organo che per nove mesi gli ha dato la vita?
Ecco un'alternativa.
Innanzitutto, bisognerebbe dare più importanza alla terza fase del parto, quella in cui viene espulsa la Placenta; in questo modo, si eviterebbero molte complicanze ed emorragie post-partum. Le levatrici sapevano bene che mettere il bambino sul seno della madre appena nato è il modo migliore per stimolare l'espulsione sicura della Placenta (eppure, ancora oggi, in alcuni ospedali, madri e bambini vengono separati subito dopo il parto). In caso di emorragia, mangiare un pezzetto della propria Placenta aiuta a fermare il sangue e dona nuova energia alla madre.
Una volta che la Placenta è stata espulsa, non bisogna far altro che lasciarla vicino al bambino con il cordone ancora attaccato; in questo modo tutto il sangue, gli anticorpi e le sostanza nutritive che si trovano in essa passeranno al bebè aiutandolo nei primi delicati minuti della sua vita. Con calma, si può poi procedere a lavare la Placenta con dell'acqua per togliere i grumi di sangue e cospargerla di sale che aiuterà a farla seccare senza decomporsi. Nel giro di 3-7 giorni il cordone si seccherà e cadrà da solo.
In seguito, potete decidere di onorare la vostra Placenta con un rituale: si può per esempio comprare un albero da piantare sopra al luogo di sepoltura della Placenta.
Un'altra cosa molto carina da fare è l'impronta della Placenta: basta un grande foglio da disegno su cui si appoggia la Placenta; il sangue funge da inchiostro e disegnerà l'impronta. Quando la stampa è asciutta spruzzate un po' di spray fissativo o lacca per capelli, in modo da proteggerla.
Oppure potete costruire un acchiappasogni con il cordone ombelicale.
Potete anche scegliere di cuocere la Placenta fino a renderla "croccante", in modo da poterla polverizzare e incapsulare. Potete prendere queste "pastiglie" nel periodo del puerperio, in fasi della vostra vita in cui sentite di averne bisogno (utile per combattere la depressione), nella menopausa.
Perché non si taglia il cordone?
In termini pratici, la non-separazione dalla placenta consente ai genitori di rallentare i ritmi e li rende più consapevoli di come lo spirito del bambino si vada adattando alla sua nuova casa; anche l'aura eterica dei membri della famiglia può trarre giovamento dal contatto con il bambino nato con il Lotus Birth.
Rimanere attaccato alla propria Placenta aiuta il bambino a non perdere energie nelle prime ore dopo la nascita cercando di stabilizzare il proprio sistema.
Ostetriche e medici hanno constatato che i bambini nati con il Lotus Birth sono visibilmente più rilassati e pacifici e che spesso non hanno nemmeno l'usuale calo di peso. Questi bambini riescono ad affrontare le fasi dello sviluppo in modo più rilassato, dimostrando migliori capacità motorie e un'osservazione vigile del mondo che li circonda.
Per ulteriori informazioni consiglio la lettura dei seguenti libri
- Lotus birth: il parto integrale. Nati con...la placenta! di Shivam Rachana
- Il libro della placenta. Il chakra dimenticato. di Robin Lim
e la consultazione del sito www.lotusbirth.it
Innanzitutto, bisognerebbe dare più importanza alla terza fase del parto, quella in cui viene espulsa la Placenta; in questo modo, si eviterebbero molte complicanze ed emorragie post-partum. Le levatrici sapevano bene che mettere il bambino sul seno della madre appena nato è il modo migliore per stimolare l'espulsione sicura della Placenta (eppure, ancora oggi, in alcuni ospedali, madri e bambini vengono separati subito dopo il parto). In caso di emorragia, mangiare un pezzetto della propria Placenta aiuta a fermare il sangue e dona nuova energia alla madre.
Una volta che la Placenta è stata espulsa, non bisogna far altro che lasciarla vicino al bambino con il cordone ancora attaccato; in questo modo tutto il sangue, gli anticorpi e le sostanza nutritive che si trovano in essa passeranno al bebè aiutandolo nei primi delicati minuti della sua vita. Con calma, si può poi procedere a lavare la Placenta con dell'acqua per togliere i grumi di sangue e cospargerla di sale che aiuterà a farla seccare senza decomporsi. Nel giro di 3-7 giorni il cordone si seccherà e cadrà da solo.
In seguito, potete decidere di onorare la vostra Placenta con un rituale: si può per esempio comprare un albero da piantare sopra al luogo di sepoltura della Placenta.
Un'altra cosa molto carina da fare è l'impronta della Placenta: basta un grande foglio da disegno su cui si appoggia la Placenta; il sangue funge da inchiostro e disegnerà l'impronta. Quando la stampa è asciutta spruzzate un po' di spray fissativo o lacca per capelli, in modo da proteggerla.
Oppure potete costruire un acchiappasogni con il cordone ombelicale.
Potete anche scegliere di cuocere la Placenta fino a renderla "croccante", in modo da poterla polverizzare e incapsulare. Potete prendere queste "pastiglie" nel periodo del puerperio, in fasi della vostra vita in cui sentite di averne bisogno (utile per combattere la depressione), nella menopausa.
Perché non si taglia il cordone?
In termini pratici, la non-separazione dalla placenta consente ai genitori di rallentare i ritmi e li rende più consapevoli di come lo spirito del bambino si vada adattando alla sua nuova casa; anche l'aura eterica dei membri della famiglia può trarre giovamento dal contatto con il bambino nato con il Lotus Birth.
Rimanere attaccato alla propria Placenta aiuta il bambino a non perdere energie nelle prime ore dopo la nascita cercando di stabilizzare il proprio sistema.
Ostetriche e medici hanno constatato che i bambini nati con il Lotus Birth sono visibilmente più rilassati e pacifici e che spesso non hanno nemmeno l'usuale calo di peso. Questi bambini riescono ad affrontare le fasi dello sviluppo in modo più rilassato, dimostrando migliori capacità motorie e un'osservazione vigile del mondo che li circonda.
Per ulteriori informazioni consiglio la lettura dei seguenti libri
- Lotus birth: il parto integrale. Nati con...la placenta! di Shivam Rachana
- Il libro della placenta. Il chakra dimenticato. di Robin Lim




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